Basta poco per rendersi conto se quello che fai ha un senso o meno. Come educatore di Tecnologia e Creatività fortunatamente mi capita di avere delle belle conferme positive; ad esempio come nella recente Maker Faire Rome del 18/20 Ottobre.

Ero nello stand di Codemotion Kids assieme al resto dello staff, quando vidi arrivare un ragazzo con la mamma, allegri e sorridenti. Riconobbi subito ambedue, lui era Janis, un mio allievo (e di Giulia) che due anni fa ha frequentato il nostro Laboratorio Annuale. Era nel gruppo Stella (fascia 11–13 anni) che avevano chiamato Vortex.

Era un po’ amareggiato perchè quest’anno avrebbe voluto reiscriversi, ma hanno deciso in ritardo e non ha trovato posto.

“Desiderava molto tornare” ci disse la madre, e lo invitò a mostrarci una cosa. Janis prese una sacchetta trasparente, da cui s’intravedono delle cose nerd, e con orgoglio ci mostrò una medaglietta.

La guardai e subito la riconobbi. Era il badge da “debugger” stampato in 3D che gli avevo dato per aver superato alcune sfide di debugging con Scratch.

“Ci teneva tantissimo a portarla” è stato il commento della mamma.

Ecco perchè faccio quello che faccio. L’emozione che riceviamo da questi gesti, come da altri, è il carburante del nostro agire. Il fatto che Janis tenga con se quella medaglietta, di nessun valore per nessuno se non per lui, significa che il lavoro che sto/stiamo facendo come educatori ha un senso.

Categorie: Edu

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